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Prestazione Universale per anziani non autosufficienti

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Prestazione Universale: una nuova misura di sostegno per gli anziani non autosufficienti

La prestazione universale rappresenta una misura economica sperimentale, introdotta dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, dedicata alle persone anziane non autosufficienti. Questa iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare i servizi assistenziali, promuovendo la domiciliarità e l’autonomia personale, e viene calibrata sulle specifiche esigenze assistenziali del richiedente.

Una volta riconosciuta, la prestazione universale assorbe  l’indennità di accompagnamento prevista dalla legge n. 18 del 1980, insieme ad altre prestazioni elencate nell’articolo 1, comma 164, della legge n. 234 del 2021.

Questa forma di sostegno economico è esente da imposizione fiscale e non può essere soggetta a pignoramento. La sua erogazione avviene su base mensile, a partire dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda, e continuerà per tutta la durata del periodo di sperimentazione.

Destinatari della Prestazione Universale

Possono accedere al beneficio le persone anziane non autosufficienti che soddisfano tutti i seguenti requisiti:

  • Età anagrafica pari o superiore agli 80 anni;
  • ISEE socio sanitario ordinario in corso di validità, non superiore a 6.000 euro;
  • Titolarità dell’indennità di accompagnamento;
  • Riconoscimento di un livello assistenziale gravissimo, certificato dall’INPS sulla base delle informazioni sanitarie a disposizione nei propri archivi e delle indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica di cui al Decreto Ministeriale n. 155 del 16 ottobre 2024 approvate con il Decreto Ministeriale del 19 dicembre 2024;
Volto di persona anziana con Ossigeno beneficiaria della prestazione universale.

I requisiti richiesti per la presentazione della domanda devono perdurare per tutta la durata del beneficio.

Per il riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo dovranno essere soddisfatti entrambi i requisiti sanitario e sociale, ovvero una disabilità gravissima e sussistenza di un bisogno assistenziale con un punteggio almeno pari a 8.

  • requisito sanitario: valutazione della disabilità gravissima valutata sulla base dei parametri di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016, ovvero in tutti i casi in cui è necessaria un’assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte;
  • requisito sociale: che farà riferimento alla situazione della persona con disabilità in ambito familiare e assistenziale sulla base del punteggio risultante dalle risposte fornite dal richiedente la prestazione in sede di compilazione della domanda. Il punteggio totale del questionario permette di rilevare il bisogno assistenziale gravissimo del richiedente.

Struttura della Prestazione Universale

La Prestazione Universale si compone di due quote distinte:

  • Quota fissa: corrispondente all’indennità di accompagnamento;
  • Quota integrativa: attualmente pari a 850 euro mensili (nei limiti delle risorse disponibili).

È importante segnalare che la quota integrativa può essere spesa solamente per particolari finalità. In maniera alternativa essa può essere finalizzata solamente a:

  • coprire il costo di lavoratori domestici per l’assistenza domiciliare, regolarmente contrattualizzati per la cura e assistenza alla persona;

oppure:

  • acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

Le due opzioni di spesa sono alternative e non possono essere utilizzate tutte e due nello stesso mese. La mancata dimostrazione della spesa comporterà la decadenza dal beneficio.

Come si presenta la domanda per la Prestazione Universale

Il beneficio si ottiene esclusivamente previa domanda da parte dell’interessato. La richiesta, se in presenza dei requisiti sanitari e amministrativi richiesti, deve essere inoltrata esclusivamente online all’INPS, a partire dal 1° gennaio 2025, attraverso:

  • Il portale istituzionale dell’INPS (accesso con identità digitale);
  • I patronati abilitati, come EPACA, che offrono supporto nella compilazione della domanda.

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Modalità di erogazione

Una volta riconosciuta la prestazione, il richiedente riceverà il provvedimento di liquidazione con l’indicazione dell’importo mensile riconosciuto. In particolare, vi sarà il dettaglio della quota fissa, del certificato di pensione identificativo dell’indennità di accompagnamento, della quota integrativa e della decorrenza della prestazione.

I pagamenti della quota fissa e della quota integrativa sono liquidati separatamente:

  • la quota fissa viene erogata secondo le consuete modalità per il pagamento dell’indennità di accompagnamento;
  • l’assegno di assistenza viene erogato con uno specifico pagamento tramite il servizio “Prestazione Universale”.

Documentazione necessaria

  • Dati anagrafici e di residenza;
  • Contatti per le comunicazioni;
  • Certificazioni INPS relative alla non autosufficienza e all’ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro.

Decadenza del beneficio

La prestazione decade, con la conseguente non erogabilità della quota integrativa se:

  • cessazione, per qualsiasi motivazione, del pagamento dell’indennità di accompagnamento;
  • attestazione ISEE sociosanitario ordinario superiore a 6mila euro;
  • mancato utilizzo degli importi erogati a titolo di quota integrativa nelle modalità indicate.

È possibile anche la rinuncia della prestazione in un secondo momento.

Finalità e prospettive

La Prestazione Universale persegue un duplice obiettivo:

  • Semplificare l’accesso alle tutele economiche per le fasce più vulnerabili;
  • Rafforzare i servizi territoriali, integrando risorse monetarie e assistenza strutturata.

Per qualsiasi informazione e supporto, inerente la Prestazione Universale, chiedi a EPACA o trova l’ufficio più vicino a te, disponibile in tutta Italia.