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Pensione supplementare

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La pensione supplementare

Hai mai sentito parlare di pensione supplementare? Si tratta di una prestazione erogata dall’INPS a integrazione della pensione già in essere.

È riconosciuta a determinate categorie di lavoratori in possesso di specifici requisiti.

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste, a chi spetta e come calcolarla.

Che cos’è

La pensione supplementare è una prestazione ulteriore erogata dall’INPS in aggiunta alla pensione di cui si è già titolari.

La pensione supplementare permette, a chi possiede una pensione principale e ha versato contribuzione in altri fondi, pur senza raggiungere i requisiti autonomi per un’altra pensione, di ottenere un assegno pensionistico ulteriore grazie a questi contributi.

Viene riconosciuta a lavoratori autonomi, dipendenti pubblici e privati e ai superstiti (oltre che agli iscritti alle Casse Professionali ove previsto dall’Ordinamento di appartenenza).

La pensione supplementare può essere diretta per i pensionati che hanno raggiunto l’età della vecchiaia, oppure indiretta per coloro che possiedono una prestazione principale indiretta o di reversibilità.

Ha lo scopo di valorizzare la contribuzione non presente nella pensione principale, aumentando l’importo complessivo delle pensioni e attribuendo un reddito più adeguato dopo il pensionamento.

La pensione supplementare non è automatica ma va richiesta presentando apposita domanda all’INPS.

L’importo viene calcolato in base ai contributi versati durante la carriera lavorativa.

A chi spetta

La pensione supplementare è un’ulteriore prestazione che viene concessa a coloro che già beneficiano di una pensione principale in:

  • Gestione AGO (fondo lavoratori dipendenti e gestioni speciali degli autonomi): questi pensionati possono avere una pensione supplementare se l’ulteriore contribuzione si trova in gestione separata, INPGI ed EX ENPALS (in quest’ultimo caso solamente però se la contribuzione è da lavoro autonomo). La contribuzione ulteriore nelle Casse libero professionali può essere valorizzata solo se previsto dal regolamento della singola cassa.
  • Gestione separata: la ulteriore contribuzione in fondi diversi dalla gestione separata non è di solito valorizzabile ed è necessario che in quel fondo il pensionato abbia diritto autonomo a pensione, vi è l’unica eccezione delle casse libero professionali che devono prevedere nel loro regolamento la concessione di una pensione supplementare.
  • Fondi sostitutivi: i pensionati titolari di pensione principale nei fondi sostitutivi possono beneficiare della pensione supplementare per la contribuzione che si trova in AGO, Gestione separata, INPGI ed EX ENPALS. La contribuzione ulteriore nelle Casse libero professionali può essere valorizzata solo se previsto dal regolamento della singola cassa.
  • Fondi esclusivi: I titolari di pensione per contribuzione in fondi esclusivi possono beneficiare della pensione supplementare se possiedono anche contribuzione in AGO, Gestione separata, INPGI ed EX ENPALS. La contribuzione ulteriore nelle Casse libero professionali può essere valorizzata solo se previsto dal regolamento della singola cassa.
  • Casse professionali: i titolari di pensione principale in una cassa professionale possono beneficiare della pensione supplementare se possiedono ulteriore contribuzione in gestione separata.
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Anche i titolari di sola pensione estera non possono beneficiare di pensione supplementare in Italia perché la pensione estera non è parificata a una pensione italiana.

I titolari di pensione supplementare sono dunque soggetti che già percepiscono una pensione, un assegno vitalizio o una prestazione previdenziale sostitutiva e che hanno versato contributi ulteriori, seppure non sufficienti per una pensione autonoma.

Requisiti per ottenerla

Per ottenere una pensione supplementare bisogna:

  • Avere già una pensione principale erogata da un altro fondo pensionistico sostitutivo, esclusivo o esonerativo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o dalle casse professionali.
  • Avere versato/accreditato almeno un contributo settimanale nel fondo in cui si chiede la pensione supplementare.
  • Non avere i requisiti necessari per ottenere una pensione autonoma nel fondo in cui si chiede la pensione supplementare in termini di contributi versati e assicurazione.
  • Avere raggiunto l’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia (attualmente a 67 anni), o in caso di superstite avere in pagamento altra pensione principale di reversibilità o indiretta.

Come è calcolato l’importo

L’importo della pensione supplementare è calcolato in base all’anzianità contributiva, alla retribuzione media degli ultimi anni lavorativi e ad alcuni coefficienti stabiliti per legge che variano in base all’anno di pensionamento.

In sostanza, maggiore è l’anzianità contributiva e retributiva, maggiore sarà l’importo della pensione supplementare.

L’importo della pensione supplementare viene calcolato:

  • Sulla contribuzione versata fino al 31 dicembre 2011 con il sistema retributivo, solo per chi ha 18 anni di contributi versati entro 31 dicembre 1995. La contribuzione dal 1° gennaio 2012 si calcola invece con il sistema contributivo.
  • Con il sistema misto (retributivo fino al 31 dicembre 1995 e contributivo dal 1° gennaio 1996) per chi ha iniziato a lavorare entro il 31 dicembre 1995. Secondo questo calcolo, per determinare l’importo della pensione hanno un peso rilevante anche le retribuzioni percepite negli anni precedenti la domanda di pensione.
  • Con il sistema contributivo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996. L’importo dipende dai contributi versati nell’intera vita lavorativa, dall’età al pensionamento e dal relativo coefficiente di trasformazione.

Decorrenza

La pensione supplementare decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda

Come richiederla rivolgendosi ad EPACA

La pensione supplementare è importante per valorizzare la contribuzione non presente nel calcolo della pensione principale poiché versata in un altro fondo. Permette di ottenere un reddito pensionistico più adeguato.

Se pensi di averne diritto non esitare a rivolgerti ad Epaca per avviare la pratica di richiesta.

Può fare la differenza per il tuo futuro reddito da pensionato.

Epaca provvederà ad offrirti una consulenza personalizzata per valutare assieme la presenza dei requisiti necessari alla presentazione della domanda di pensione supplementare, provvederà poi ad inoltrare la domanda in via telematica all’INPS che comunicherà l’esito della richiesta.

In caso di accoglimento, l’INPS disporrà il pagamento della pensione supplementare unitamente a quella già percepita.

Rivolgersi ad EPACA per la pensione supplementare significa affidarsi a professionisti qualificati, che seguono l’intero iter della pratica e verificano l’esattezza di ogni passaggio, così da garantire un servizio completo, efficace e a tutela degli assistiti.