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Reddito di Cittadinanza 2023: Guida Completa Alle Nuove Regole

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Reddito Di Cittadinanza 2023: Requisiti

Il Reddito di Cittadinanza, misura di sostegno economico introdotta nel 2019, è stato oggetto di una profonda revisione da parte della Legge di Bilancio 2023 e del Decreto Lavoro. Le modifiche impattano su diversi aspetti, dalla durata del beneficio alle offerte di lavoro, passando per nuovi obblighi e incompatibilità.

Facciamo chiarezza sulle nuove disposizioni, così da non farsi trovare impreparati.

Questa guida vuole essere un supporto utile per districarsi tra le nuove regole, vediamole in dettaglio.

Durata del beneficio ridotta a 7 mesi

Innanzitutto la durata del Reddito di Cittadinanza si riduce a soli 7 mesi continui nel corso del 2023, contro i 18 mesi rinnovabili con un periodo di sospensione previsti fino allo scorso anno.

Tale limite però non si applica ai nuclei familiari in cui siano presenti persone con disabilità, minorenni o con almeno 60 anni di età. Per loro quindi nulla cambia rispetto al passato.

Attenzione però: anche queste categorie “esenti” dalla riduzione a 7 mesi, vedranno comunque cessare il beneficio al 31 dicembre 2023, data in cui è prevista l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. (Circolare INPS 12/07/2023)

Integrazione affitto erogata al proprietario di casa

Altra modifica riguarda la gestione del contributo per l’affitto, parte integrante del beneficio RdC. Tale integrazione verrà erogata direttamente al locatore dell’immobile, anziché al beneficiario come avveniva finora.

Il proprietario sarà quindi tenuto a scalare l’importo dal canone di locazione. Il decreto attuativo su come funzionerà nel concreto questo meccanismo deve però ancora essere emanato.

Redditi da lavoro stagionale esclusi dal calcolo

Positiva invece la modifica che esclude dal computo dei redditi i primi 3000 euro derivanti da attività lavorative di carattere stagionale o intermittente.

In questo modo chi percepisce il Reddito di Cittadinanza potrà svolgere brevi impieghi saltuari senza vedersi decurtati o cessati i contributi.

Decadenza dopo un solo rifiuto al lavoro

Occhio invece alle offerte di lavoro congruo: con le nuove regole basterà rifiutare una sola proposta per perdere l’accesso al beneficio.

In precedenza erano concesse più chance, ma il governo ha deciso di adottare il pugno duro contro chi rifiuta opportunità di impiego.

Obbligo di frequenza corsi per under 29

Altra stretta riguarda i giovani tra 18 e 29 anni, che non hanno completato le scuole dell’obbligo, che per ottenere il Reddito di Cittadinanza dovranno obbligatoriamente frequentare corsi di formazione o riqualificazione professionale.

In caso di mancata partecipazione, verrà meno il diritto all’erogazione del beneficio.

Assegno di Inclusione dal 2024

Guardando al futuro, Il c.d. “Decreto Lavoro 2023” (D.L. 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni in legge 3 luglio 2023, n. 85) ha introdotto nuove misure di inclusione sociale e lavorativa, istituendo, tra gli altri, l’Assegno di inclusione,che dal 1° gennaio 2024 prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza.

Si tratta di una misura di contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale destinata alle fasce più deboli, ovvero nuclei familiari con

  • disabili,
  • minorenni
  • over 60 in difficoltà economica
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. 

L’importo sarà soggetto a prova dei mezzi.

Supporto per Formazione e Lavoro dal 2023

Già da settembre 2023 inoltre sarà attivo il Supporto per la Formazione e il Lavoro, destinato ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 6000 euro che non hanno diritto all’Assegno di Inclusione.

Consiste in un contributo economico fino a 350 euro mensili, erogato per un periodo massimo di 12 mesi, vincolato alla partecipazione a corsi di formazione, riqualificazione professionale e altri progetti di orientamento al lavoro.

Presentare domanda per Assegno Unico

Infine, una raccomandazione importante: i beneficiari che perderanno il diritto al Reddito di Cittadinanza nel corso del 2023, dovranno presentare domanda per l’Assegno Unico se vogliono continuare a ricevere il contributo per i figli minori.

L’erogazione non sarà più automatica, ma sarà necessario fare richiesta apposita all’INPS entro la fine del mese di competenza del reddito di cittadinanza, per evitare interruzioni.

Per ogni dubbio o approfondimento sulle nuove disposizioni, il consiglio è di rivolgersi agli esperti di patronati come Epaca, da sempre al fianco dei cittadini per guidarli tra le complesse maglie burocratiche.

Contatta l’Ufficio EPACA più vicino a te.